Stati Generali della Natalità. Il contributo delle BCC per il futuro del Paese
Non perdiamo il desiderio di futuro. Perché nel 2050 avremo più di 300 anziani ogni 100 giovani. La popolazione residente passerà da 59 milioni al 1° gennaio 2022 (punto base delle previsioni) a 58,1 milioni nel 2030, con un tasso di variazione medio annuo pari al -2%.
È questo è lo scenario del tasso di demografia del nostro Paese, emerso durante la quarta edizione degli Stati Generali della Natalità che si sono svolti a Roma il 9 e 10 maggio e di cui – a partire dalla prima edizione – Federcasse è stata sostenitrice e sponsor. Nella mattinata del 10 maggio la presenza di Papa Francesco e di numerosi esponenti del mondo politico e sociale.
“La natalità è il primo indicatore della speranza di un popolo” ha ricordato il Papa nel corso del suo intervento e, soprattutto, un tema che riguarda tutti. “Senza bambini e giovani, un Paese perde il suo desiderio di futuro”.
Servono delle politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine”. Papa Francesco lo ha sottolineato chiaramente. “C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i governi, perché le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare i propri legittimi sogni”. Per questo bisogna “porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli; oppure liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale e dell’impossibilità di acquistare una casa”.
C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i governi, ha sottolineato il Papa, per aiutare le famiglie, le mamme o “tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale e dell’impossibilità di acquistare una casa”. Insomma bisogna promuovere “una cultura della generosità e della solidarietà intergenerazionale, per rivedere abitudini e stili di vita, rinunciando a ciò che è superfluo allo scopo di dare ai più giovani una speranza per il domani”.
“Esserci” per le comunità, il ruolo del Credito Cooperativo
Bisogna “esserci” dunque. Ed essere presenti nei territori e fra le comunità è l’impegno che il Credito Cooperativo porta avanti da sempre.
Nei settori ad alta intensità di lavoro – come turismo, ristorazione, servizi – le BCC giocano infatti un ruolo importante, con circa un quinto del totale del credito erogato dal sistema bancario. Finanziando le imprese, e in questo modo il lavoro, macro-leva per qualsiasi forma di sviluppo.
“Una delle caratteristiche fondanti delle BCC – ha detto Teresa Fiordelisi, Presidente BCC Basilicata, Vice Presidente del Gruppo BCC Iccrea, consigliera nazionale di Federcasse e presidente di iDEE, Associazione delle donne del Credito Cooperativo, sul palco degli Stati Generali della Natalità – è quella di esserci, essere materialmente presenti nei territori, essere vicini e accessibili. La prossimità è una leva per attirare il protagonismo e la generatività locale”.
I numeri dimostrano quanto affermato: alla fine di gennaio i finanziamenti delle BCC al settore produttivo erano pari a 75,7 miliardi di euro. La quota delle BCC-CR nel mercato dei finanziamenti al settore produttivo, inoltre, ha raggiunto l’11,1%, in progressivo incremento nei comparti d’elezione.
Non solo. Le BCC continuano a finanziare in misura crescente i progetti abitativi delle famiglie, operando in modo asincrono rispetto alle banche commerciali.
I mutui BCC per l’acquisto di abitazioni residenziali ammontavano a fine 2023 a 51,9 miliardi di euro, in crescita del 2,1% negli ultimi dodici mesi.
Le BCC, ha ricordato inoltre Fiordelisi, “non svolgono solo attività bancaria, ma anche meta bancaria* in quattro ambiti fondamentali per le comunità: sostenendo progetti concreti sul territorio; attraverso programmi di welfare e di assistenza sanitaria; promuovendo la parità di genere e la conciliazione dei tempi di vita e lavoro con il Contratto Collettivo Nazionale; rendendo i giovani protagonisti attraverso i gruppi di Giovani Soci su tutto il territorio nazionale.
Fonte articolo Cecilia Pocai su Credito Cooperativo