Festival Nazionale dell’Economia Civile, lavoro ed inclusione le parole della Presidente Fiordelisi

Al FNEC 2021, Teresa Fiordelisi, presidente Bcc Basilicata, per il panel conclusivo sul tema “Il migliore futuro possibile. Costruire insieme la nuova Costituzione dell’Unione Europea. Per un futuro durevole. Inclusivo. Partecipato”

 

 

 

Firenze, conclusa la terza edizione del FNEC, il Festival Nazionale dell’Economia Civile organizzato da Federcasse, che ha visto la partecipazione di tante voci, per cercare insieme risposte alla domanda: “Qual è il senso?”. Il tema scelto per questa edizione 2021, infatti, è stato “Alla ricerca di senso: persone, lavoro, relazioni”.

Le conclusioni del 26 settembre, affidate al presidente di Federcasse Augusto Dell’Erba e alla presidente Bcc Basilicata e IDEE, Teresa Fiordelisi, oltre al presidente Maurizio Gardini e alla vice presidente Anna Manca di Confcooperative, ai rappresentanti di Next Nuova Economia per Tutti e della Scuola di Economia Civile.

Teresa Fiordelisi: Lavoro ed inclusione.

Lavoro ed inclusione, sono state le parole chiave su cui la presidente Fiordelisi ha posto l’accento.

« Il lavoro è dignità prima che ricchezza. Papa Francesco ha parlato di lavoro di cittadinanza, con una sintesi molto efficace. Per promuovere
il lavoro occorre investire sulle le imprese, sulla loro apertura ed evoluzione; occorre intervenire e sostenere l’imprenditorialità, quindi dar credito alle imprese non soltanto in senso metaforico ma reale; snellire ed eliminare qualche vincoli burocratici e, mi riallaccio a quello che diceva il presidente Dell’Erba, scrivere regole che non ostacolino il lavoro.

Da presidente di una banca del sud, la Bcc Basilicata, vi assicuro che le regole europee per governare i rischi di credito ci stanno allontanando dal credito stesso, perché ne stanno rendendo oltremodo difficile l’erogazione. L’effetto quale sarà? Meno credito, meno imprese e meno lavoro.

L’altra direzione, quella dell’inclusione. Il nostro paese deve imparare necessariamente ad includere le diversità, tutte. In primis quella di genere. Come si fa ad investire sulla formazione femminile, avere eccellenze femminile che escono dalle nostre Università e poi non sfruttarne i talenti? Come si fa a non riconoscere che all’interno di un’impresa, di una pubblica amministrazione, in tutti i contesti, la diversità di attitudini e di sguardi non è solo un valore, ma anche un vantaggio concreto?»

Il video completo al link https://youtu.be/6jusxVJ-ixg?t=13586

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